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Cellule staminali per malattie neurologiche e nuovi farmaci, le prospettive del futuro

«Sono diventato scienziato perché mio padre aveva una grave malattia, volevo restituirgli un po’ della vita che non riusciva più a vivere, volevo aiutare a stare bene altri come lui. E oggi spero di poter offrire le terapie con cellule staminali pluripotenti indotte a chi ne ha bisogno, prima di rivedere papà». Così il Nobel giapponese Shinya Yamanaka, Nobel per la medicina nel 2012, si è raccontato al TaoBuk SeeSicily Festival 2023.

«Oggi queste cellule sono ampiamente utilizzate e le sperimentazioni cliniche in corso in tema di medicina rigenerativa sono numerose», prosegue lo scienziato. «Per esempio, si stanno studiando cellule differenziate in neuroni per la terapia della malattia di Parkinson, dell’Alzheimer e dei traumi spinali, cellule corneali per malattie oculari, cellule muscolari cardiache per chi è stato colpito da infarto». Non solo: l’altra applicazione già ampiamente percorsa dai ricercatori è l’uso delle cellule staminali pluripotenti indotte per trovare nuovi farmaci grazie a una migliore comprensione dei meccanismi di malattia. «Per esempio, stiamo studiando cellule staminali differenziate in neuroni estratte da pazienti con sclerosi laterale amiotrofica per confrontarle con cellule ottenute da persone sane, così da identificare possibili farmaci che ‘guariscano’ i neuroni e possano essere poi studiati nei pazienti», conclude Yamanaka.

Fonte: Corriere della Sera Salute